Due artisti, Philip Taaffe (Elizabeth, New Jersey, 1955) e Alberto Di Fabio (Avezzano, 1966), di generazioni appena differenti, di culture diverse, ma accomunati da un'idea convergente di pittura: il senso di una iperdecorazione senza fine che si trova già in natura.")
Porre l'accento su un termine che si ritiene conosciuto e consumato invita a riconsiderarlo da un diverso punto di vista, meno stereotipato: la decorazione è ovunque, anche dove meno ce la aspetteremmo, secondo quell'interpretazione restrittiva che ormai siamo abituati ad attribuirle, e i due artisti sanno interpretarla in senso perfettamente contemporaneo.
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Decorazione come ricerca dell'ordine delle cose: così, la simmetria reale o apparente dei lavori di Taaffe, o il magma neurale entro cui galleggiano i nuclei e i nodi di relazioni di Di Fabio, diventano qualcosa di molto più profondo, una ricerca sull'essenza della percezione del mondo da parte della nostra mente.